TERAMO – Quale futuro per Teramo Lavoro? Sembra essere definitivamente arrivata al capolinea l’esperienza della società in house della Provincia, dopo le dimissioni dell’amministratore unico Venanzio Cretarola, coinvolto in un’indagine con l’accusa di abuso di ufficio, falso, peculato e truffa ai danni della Regione e dell’Unione Europea. Nessuno dei dirigenti dell’Ente ha voluto accollarsi la patata bollente, rispondendo all’interpello lanciato dalla segretaria generale dell’Ente Gianna Becci. E’ però necessario reperire, in qualche modo, una figura in grado, almeno, di portare a termine gli ultimi adempimenti burocratici, in primis l’erogazione degli stipendi arretrati (3-4 mensilità) e dei Trattamenti di fine rapporto (la società vanta ancora un credito dalla Provincia di circa 2 milioni di euro). La Provincia sta vagliando diverse soluzioni possibili per dipanare la questione che si fa sempre più intricata: potrebbe essere emanato un bando pubblico per la scelta del nuovo amministratore, ma, in questo caso, il problema è peggiorato dal fatto che in Bilancio non ci sono somme da assegnare a tale figura. Maggioranza e opposizione, in accordo tra loro, potrebbero nominare una sorta di figura “super partes”, come ad esempio un commercialista di comprovata esperienza nel settore, per superare la fase di stallo, oppure, come estrema ratio, il Presidente Valter Catarra potrebbe arrivare ad un atto di imperio, obbligando, di fatto, un dirigente dell’Ente ad accollarsi l’incarico, anche se quest’ultima soluzione, rischierebbe di compromettere ulteriormente i delicati equilibri interni dell’Ente. Intanto sulla Provincia incombono le polemiche di Cgil e Cisl per i nuovi bandi per il reperimento di diverse figure professionali, legate alla nuova programmazione del Fondo sociale europeo per le politiche del lavoro (3 Esperti Senior Rendicontazione e Controllo FSE P.O. Abruzzo 2007-2013;3 Esperti Junior Gestione, Monitoraggio spese FSE P.O. Abruzzo 2007-2013;3 Assistenti tecnico Gestione, Monitoraggio spese relative attività del Patto Politiche attive del Lavoro P.O. FSE Abruzzo 2009-2011). Il bando servirà alla realizzazione di una short list di professionisti che potranno iniziare a lavorare non appena i fondi in questione entreranno nelle casse dell’Ente. Una procedura, derivante da una delibera dirigenziale, e quindi non da una decisione politica, criticata aspramente dai due sindacati, che hanno deciso di appoggiare i ricorsi dei lavoratori, chiedendo anche l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro e della Procura della Repubblica per verificare la legittimità della decisione della Provincia.
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